Sedotta dall’impiego rigoroso e geometrico dei ‘frammenti tessili’ e dai colori incontrovertibilmente legati al territorio, con i riflessi del mare e del cielo, l’artista ha utilizzato il manufatto originale come base per creare un’opera capace di celebrare il lavoro femminile all’interno di una comunità.
Per l’intervento di ricamo degli elementi figurativi, emblema dell’archetipo femminile, ha impiegato fili e tessuti provenienti dall’archivio tessile ereditato da una bravissima tessitrice veneta scomparsa poco tempo fa conferendo così all’opera un valore aggiunto di emozioni, tributo alla continuità della narrazione del femminile nell’ambito delle comunità tradizionali che affida all’arte tessile il testimone per traghettarsi nel futuro. In questo modo l’artista diviene il tramite tra le tecniche arcaiche legate ad un territorio ed il lascito spirituale di altre mani, di altri luoghi, che in questo manufatto si incontrano e si intrecciano, intonando un canto silenzioso al perenne lavoro femminile, in una continua contaminazione di culture differenti, in un unico anelito alla bellezza.