Pavan
KAIROS è un progetto di Susanna Cati articolato in sette opere/contenitori, ognuno dei quali
racchiude frammenti ritagliati dallo spazio/tempo della vita dell’artista, e sette arazzi/racconto,
realizzati per stratificazione di riflessioni ed osservazioni ispirate da KAIROS qui inteso nella sua
accezione di minuscola correzione che favorisce un nuovo esito positivo di un fenomeno.
L’anomalia del lockdown piombata nelle nostre vite all’improvviso ad inizio 2020 ha modificato
la percezione di CHRONOS – il tempo lineare. I 69 giorni durante i quali il tempo ha assunto
parametri diversi da quelli a cui eravamo abituati hanno condotto l’artista oltre questa
dimensione conosciuta verso l’esplorazione di KAIROS, un tempo indefinito nella durata ma
definito dalla qualità, dallo spessore, dalla profondità degli eventi. La ricerca artistica coincide
qui con quella personale in un certosino lavoro di recupero, classificazione, analisi che attinge
dalla propria storia: setacciando la memoria si individua ogni tessera che ne compone il
complesso mosaico. Il risultato di questo esercizio di decostruzione e ricostruzione è declinato
nei sette capitoli di una narrazione che indaga il mistero di chi siamo, in equilibrio tra chi siamo
stati e chi diventeremo.
Sette scatole che contengono l’essenza di un viaggio avanti e indietro lungo la linea non
temporale ma degli eventi e delle circostanze: ognuna è una tappa nel cammino verso la
consapevolezza, una sintesi della dualità tra la specifica unicità dell’individuo e l’universalità
della comune esperienza umana. Un progetto/percorso in cui citazioni multiculturali, istanze
personali, temi universali – l’amicizia, l’amore, la paura, la morte – si intrecciano nello spazio
definito del contenitore. È il limite spaziale, nell’opera come nella nostra forzata clausura, che ci
consente di osservare i fenomeni al di là delle pieghe del tempo, di ridefinirne i contorni, di
individuarne i dettagli. Se l’opera ha in principio una funzione catartica, essa diventa, infine,
liberatoria. Se il semplice trascorrere del tempo, infatti, non conduce alla saggezza, la
conoscenza avvicina certamente alla libertà: KAIROS è la chiarezza che ci salva dall’oscuro
abisso di CHRONOS.
Nascono dall’osservazione del ‘dettaglio’ anche le sette opere tessili che completano il ciclo.
Anomalie quasi impercettibili che cambiano però il senso e la direzione degli eventi e dei
fenomeni sollevando riflessioni che trasformano il flusso di pensieri in una narrazione
stratificata e aperta ad ulteriori contaminazioni. Qui la singola parola si amplifica, supera il
valore segnico e semantico, assume la forza della profondità del tempo e delle variazioni che
differenti interpretazioni culturali, emotive, spirituali hanno determinato.
Sfumature trascurabili che si sono rivelate elementi fondamentali di un nuovo corso, generando
esperienze ed evoluzioni inaspettate.