SCD STUDIO conclude l’anno solare con una mostra-contenitore che coniuga le diverse anime di questo spazio espositivo che, sin dalla sua creazione, ha sempre inteso essere un luogo dove le molteplici declinazioni dell’Arte e delle Arti Altre possano trovare voce e forma, dove poter sperimentare dinamiche ed equilibri alternativi tra la creazione e la pluralità di linguaggi attraverso cui essa trova espressione.
Questa la premessa di HABITAT – RIFLESSIONI SUL QUOTIDIANO che inauguriamo SABATO 10 DICEMBRE 2022 a partire dalle ore 16 e che ci traghetterà ben oltre l’inizio del 2023. È un progetto che si sviluppa volutamente a ridosso di un anno che muore per far posto ad uno che nasce, di un tempo che si conclude e apre ad un tempo nuovo, segnando una continuità che sottintende una fine che altro non è se non preludio di un nuovo inizio. Proprio delle riflessioni che l’apparente insignificante quotidianità custodisce tra le sue pieghe – nella ripetitività di piccoli gesti ed eventi abituali, nella trascurata bellezza dei dettagli che non vediamo più – si nutre questa mostra ibrida che nel corso di due mesi diventerà, di volta in volta, protagonista e scenografia di eventi, incontri, laboratori, presentazioni.
Apriamo proponendo un allestimento immersivo ispirato all’abitare ovvero al significato che attribuiamo a questo termine, alle sue diverse dimensioni, a quanto questo si estenda oltre le mura domestiche includendo la città e la comunità, l’ambiente e il paesaggio, fino agli oggetti di cui ci circondiamo e alla memoria che questi conservano di noi, al ruolo dell’abitazione nella società fluida in cui viviamo e al peso degli affetti che la stessa definizione di ‘casa’ sottende e include.
Saranno le opere di Luciano Angeleri, Susanna Cati, Verena Giavelli, Florencia Martinez, Lucia Bubilda Nanni con Elisa Perini in dialogo con quelle di design di Milly Millesimi e di Emilio Paradiso e, ancora, con le ceramiche di Eleonora Rinaldi e di Claudia Andreani a tracciare il perimetro e i contorni di questo progetto che evolverà nell’avvicendarsi dei giorni, ampliandosi di contenuti, plasmandosi nella forma e riorganizzandosi intorno a temi ed elementi specifici con cadenza irregolare, confermando la sua natura ibrida nella scia di una contemporaneità che rifiuta le etichettature e la costrizione delle definizioni statiche, sorprendente e sempre mutevole così come lo è la nostra esistenza.