verde tappeto estivo.
Sul lago fermo isole di pescatori.
Giovani visi allegri. Fiori colorati.
Etiopia acqua rossa come il sangue.
Pietre scure come caffè.
E una donna di nome Addisalem.
Etiopia un volo variopinto di
Donne e uomini alla messa vestiti di bianco.
i>Nelle strade ciechi e storpi galleggiano nel fango.
Etiopia frutta dolce e colorata.
Bambini, muli, cani che si rincorrono per strada.
i>Vociare allegro di una banda disperata.
i>Etiopia grande mercato sotto il cielo africano.
Frutta, spezie e verdure mischiano l’odore…
agnelli, polli e vacche contano le ore.
Difficile guarire dal mal d’Africa, da quell’irresistibile impulso che ci spinge ad abbandonare i consueti panorami urbani per i vasti, infiniti orizzonti. I tessuti africani raccontano, attraverso le loro trame intrecciate, di storie lontane e ci consentono di mantenere un legame con questo mondo ancestrale: simboli e disegni che attingono agli elementi del cosmo, ai segni arcaici, all’origine del mondo. Creati da mani di molteplici etnie per sancire un passaggio di condizione, sottolineare il censo, affermare la condizione sociale, celebrare nascite e matrimoni, diventano patrimonio comune.