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MiSTUDIODIECI CITYGALLERY (piazzetta Pugliese Levi 10), Vercelli, vi invita sabato 28 settembre 2024, ore 17:00, all’inaugurazione di Synedokhḗ – Frammento, corpo, relazione, una mostra d’arte contemporanea a cura di Barbara Pavan con opere di Luciana Aironi, Isobel Blank, Susanna Cati, Michela Cavagna, Carla Crosio, Patrizia Fratus, Andi Kacziba, Matteo Lombardi, Camilla Marinoni, Laura Mega, Lucia Bubilda Nanni, Diego Pasqualin, Elena Redaelli, Davide Viggiano.

Descrivere cosa sia il corpo implica oggi la difficoltà di codificare una pluralità di declinazioni e di sguardi che costringono a mettere in discussione ogni definizione ereditata dalle generazioni che ci hanno preceduto. In un processo che dura dagli albori della consapevolezza della stirpe, gli esseri umani hanno sempre cercato di ampliarne e potenziarne le possibilità. Il risultato di questa trasformazione è causa della difficoltà di raccontare in maniera univoca l’esperienza del corpo che è esattamente questo, un’esperienza, un processo in fieri che acquisisce di volta in volta funzione, significato e valore diverso. Non solo per l’unicità del singolo ma anche per le infine combinazioni di elementi che vi si intrecciano e a seconda dei differenti punti di vista da cui lo si osserva o delle diverse discipline attraverso le quali lo si definisce.Dentro a questo labirinto di ipotesi si snoda questa mostra che come indica il titolo – Synedokhḗ  – parte dai frammenti per esplorare questo dispositivo che usiamo e che siamo al contempo e per indagarne la relazione con l’altro, con il mondo.

Più i quattordici artisti e artiste si interrogano sul corpo nella contemporaneità e più si moltiplicano le domande e le incognite sul futuro. Il percorso espositivo conduce il visitatore in un viaggio dentro e intorno al corpo, in ricerca – senza sapere in anticipo di cosa – lasciando aperta la possibilità di scoprire l’inaspettato, affrancati dall’algoritmo che ci suggerisce cosa potrebbe interessarci, cosa potremmo voler conoscere. Dopo millenni di speculazione filosofica, religiosa, scientifica, il nostro corpo ha ancora infiniti segreti da rivelare. Occorre immergersi in questa mostra con lo spirito e la curiosità del viaggiatore e non del turista perché, come scrive il grande antropologo Marc Augé, il turista consuma la propria vita, il viaggiatore la scrive.